Coronavirus e clima, gli interrogativi degli scienziati

Coronavirus e clima, smog e diffusione del Covid-19: gli interrogativi di qualche giorno fa iniziano a farsi avanti anche nelle menti degli scienziati e, di conseguenza, anche sui giornali. Uno dei primi pezzi du questa tematica lo scrive Erica Dellapasqua sul Corriere della Sera (20 marzo).
Roma, per esempio, è una citta salubre? Nella Capitale, soprattutto a febbraio, ci sono stati pochissimi sforamenti delle centraline che registrano i valori delle polveri sottili, certamente molti meno di Milano: 0,4 sforamenti medi per ogni centralina di rilevazione rispetto agli 8,9 di Milano.

L’ipotesi di relazione, tra inquinamento da Pm10 e diffusione del virus, è stata avanzata da un gruppo di ricercatori e medici della Società italiana di medicina ambientale (Sima) che hanno incrociato i dati delle varie Arpa regionali, le agenzie per la protezione ambientale, coi casi di contagio.
Non è passata così inosservata un’attinenza tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di Pm10 registrati nel periodo 10-29 febbraio e il numero di casi infetti aggiornati al 3 marzo, considerando cioè un ritardo di circa 14 giorni che equivarrebbe al periodo di incubazione.
Diventa perciò emblematico il caso di Roma: la presenza di contagi era già manifesta negli stessi giorni delle regioni padane, ma, finora, non si è innescato un fenomeno così virulento. Nella Capitale, nel periodo esaminato, le centraline non hanno registrato sforamenti rilevanti. A differenza, invece, di Milano, che più spesso ha superato la concentrazione-limite di 50 microgrammi per metro cubo e dove in effetti i contagi erano maggiori.

«Considerando il tempo di infezione, ovvero la presenza del virus sul territorio, identica in quanto i primi contagiati sono contestuali – notano ancora gli studiosi – la diffusione in Lombardia è stata più virulenta rispetto a Roma». Tra qualche giorno avremo i dati relativi all’intero mese di marzo, ma comunque la connessione clima/smog e diffusione del Covid-19 diventa un’opzione anche nella mente di medici e scienziati. Ai posteri l’ardua sentenza.
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[…] ad oggi. E l’impressione è proprio questa: troppi (e meno male!) cervelli si sono mossi, troppo interesse ha destato la comunità scientifica per questa emergenza che stiamo vivendo in questo maledetto […]