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Altri caduti in Afghanistan: gli I.E.D. (Improvised Explosive Device) sono il nemico più insidioso!

Posted by Barbapress on Febbraio 28, 2011 in Attualità, Cronaca |

Esplodono all’improvviso e spesso uccidono. Il nemico piu’ insidioso della forze della coalizione si chiama Ied: Improvised Explosive Device. una vera e propria strategia militare che colpisce a freddo, senza avvisaglie. Contrastare e prevenire gli attentati condotti con gli ordigni esplosivi improvvisati, e’ divenuta una priorità per le forze alleate in Afghanistan. Se ieri “artiglieria” significava esplodere un proiettile per colpire un obiettivo lontano che stava fermo, oggi il bersaglio di muove e l’ordigno sta li’ ad aspettarlo, per scoppiare quando gli passera’ vicino.

Gli Ied sono ordigni realizzati in maniera artigianale tramite l’impiego di parti di ordigni convenzionali, recuperati per via fortuita o di contrabbando. Un fustino di detersivo, una lattina, una bottiglia: qualsiasi oggetto puo’ diventare un ordigno esplosivo improvvisato. Gli Ied sono impiegati prevalentemente in tattiche di guerriglia e da organizzazioni terroristiche.

L’utilizzo di Ied nonostante gli importanti progressi svolti da Isaf per contrastarne la minaccia, rappresenta una delle modalita’ di azione tra quelle utilizzate dagli insurgent e non riaparmia casi, colpisce vittime civili. Le forze di sicurezza Isaf svolgono una continua attivita’ per prevenire questo genere di minaccia al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e garantire uno sviluppo sociale ed economico della regione.

La natura non convenzionale degli Ied fa si’ che ne possano essere creati di vario genere, a seconda delle capacita’ e delle disponibilita’ dell’attentatore. Un Ied puo’ contenere anche componenti adatti alla guerra chimica, nucleare o batteriologica.

Gli Ied possono essere di varie dimensioni e forme, e contenere quantitativi differenti di esplosivo; questo rende difficoltoso prevederne la potenza, che puo’ essere anche molto superiore ad una mina anticarro di produzione industriale.

Anche i detonatori possono variare: gli attentatori solitamente ricorrono a congegni militari di recupero ma, in mancanza di questi, possono anche utilizzare sistemi artigianali come, ad esempio, detonatori attivati a distanza da un telefono cellulare. In alcuni casi, l’Ied viene “indossato” dal kamikaze, che si fa esplodere in prossimita’ del bersaglio.

fonte: Adnkronos

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